Veroli - Chiesa di Santa Sàlome
La Chiesa di Santa Sàlome, eretta sopra la ripida scarpata del lato occidentale cittadino, è una delle più care ai verolani poiché è dedicata alla santa protettrice della città, la madre dell’apostolo Giacomo, che nel I secolo ha raggiunto Veroli dalla Palestina. Una prima chiesetta fu presto ingrandita nel Trecento per essere poi successivamente rimaneggiata e infine totalmente rifatta nel Sei-Settecento ad opera del vescovo De Zaulis e del suo successore monsignor Tartagni.
Della chiesa gotica si conservano gli affreschi ed alcune strutture architettoniche.
L’interno è a tre navate, con transetto ed absidi che sono appunto state costruite sulla scarpata. In questa chiesa si conserva un ricco patrimonio artistico: gli affreschi dei secoli XIII e XIV, un trittico cinquecentesco di un anonimo spagnolo, una Santa Salome del Cavalier d’Arpino, e poi un quadro del Cavallucci, affreschi della cupola opera di Giacinto Brandi, altri affreschi del Frezzi, un Cristo e Santi attribuiti a Giuseppe Passeri, una tela del Solimena e un Cristo Re dello Scaccia Scarafoni. Un monumento funebre molto celebrato è quello della fanciulla Francesca Atonia Leni, eretto nel 1655, di autore ignoto. Sotto la chiesa c’è un oratorio con affreschi della metà del Duecento.
Nella Basilica di Santa Sàlome, tra la Cappella laterale dei Caduti e la scala semicircolare d’accesso alla Cripta degli Innocenti, fu fatta costruire dal vescovo diocesano Mons. Lorenzo Tartagni la “Scala Santa” per la quale il 30 giugno 1751, ottenne da papa Benedetto XIV, lo stesso privilegio di quella più celebre di San Giovanni in Laterano di Roma. Essa è costituita da due scalette laterali d’accesso e, nella parte centrale più ampia, da una breve galleria con volta a cassettoni, la quale sovrasta la scala composta di 12 gradini in pietra nostrana.
Sulla parete di fondo della cappellina centrale si ammira la tela della Deposizione di Antonio Cavallucci di Sermoneta (1752-1795); al di sotto di essa è collocata la reliquia della Santa Croce. Le lapidi sovrastanti i due accessi laterali, in latino e in italiano, informano del rarissimo privilegio del luogo sacro. Il medesimo privilegio della indulgenza plenaria, come ricordano le due lapidi poste ai lati di ingresso della Basilica, a determinate condizioni, è lucrabile da quanti nei giorni 24 e 25 maggio (solennità liturgica della Traslazione del Corpo di Santa Sàlome) di ogni anno pregano presso la Confessione della Chiesa, in cui si venerano le sacre reliquie.
La Scala Santa