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Altri personaggi

Chi era: pittore accademico
Nato a: Coldragone (Colfelice) il 6 dicembre 1884 - Morto il: 19 giugno 1963

Nasce a Coldragone (oggi Colfelice) il 6 dicembre 1884, da un’antica famiglia di vasai (localmente chiamati "piattari"), trasferitasi a Roma nel 1900. Nel 1902, a 18 anni, si affaccia sulla scena artistica romana esponendo un busto.
Suo primo maestro è lo scultore Giovanni Prini, intorno al quale si riunisce un gruppo di giovani artisti: Balla, Sironi, Boccioni, Tobaldi, Felci.
E’ il momento in cui la pittura guarda al fauvismo francese, al cubismo, all’espressionismo tedesco, al vorticismo inglese. Nel 1910 esce il Manifesto della pittura futurista, che vuole superare la visione statica delle cose e rappresentare il dinamismo con linee, forme, colore, forza. In questo clima Riccardi, vincendo la sua naturale ritrosia, si reca a Monaco di Baviera, nel 1912, e nel 1914 arriva a Berlino, ove vede una memorabile mostra di Vincent Van Gogh. A Monaco riceve un premio per la scultura Il fornaciaio, ritratto del padre.
Le opere eseguite tra il 1914 e il 1918 sono originate dal tentativo di coniugare Van Gogh e futurismo, facendo salva una robustezza della forma tutta di tradizione italiana.

Alle mostre della Secessione romana Riccardi è presente, nel 1915, in una sala mista di divisionisti e sperimentatori del fauvismo e, nel 1916, con sette opere, alcune delle quali entrano nella collezione di Olga e Angelo Signorelli. Con un nucleo di disegni "futuristi" partecipa, nel 1917, alla Mostra del Bianco e Nero (Palazzo delle Esposizioni). Nel 1918 organizza a Roma, con Mario Recchi, la Mostra d’arte indipendente, un’importante collettiva nella quale espone sette dipinti e sei sculture (espongono anche Carrà, De Chirico, Ferrazzi, Prampolini e Soffici).
Nel 1919, all’89^ Mostra della Società Amatori e Cultori, espone i busti di Giovanni Borelli e Peppino Garibaldi.


Nel 1921, con la moglie polacca Eva Sheps e la figlioletta Gemma, lascia Roma per Londra, ove Lady Cunard, colta e sensibile protettrice delle arti, gli commissiona il busto del compositore inglese Frederick Delius, esposto alla National Gallery (oggi al Royal College of Music) e in copia alla Tate Gallery (il gesso originale è custodito nel Municipio di Colfelice). Divenuto il ritrattista eccellente della nobiltà inglese, in un anno mette insieme – con foga creativa – 38 opere, presentate alle Leicester Galleries, alla Goupil Gallery e alla Royal Academy. Vi figurano i ritratti del fior fiore dell’alta società britannica. Gli vengono commissionati anche due monumenti a Lord Montagu, viceré delle Indie, per Calcutta e Bombay. Invitato a ritrarre i Reali d’Inghilterra, Riccardi rifiuta per la rigida convenzione che l’obbligherebbe ad accettare la cittadinanza britannica e il titolo di Sir.

Rientrato in Italia, ricco e scontento, torna ben presto alle difficoltà economiche degli artisti "puri", costretto a sprecare tempo e pazienza con allievi spesso di alto rango, ma di scarse promesse. In questo periodo nascono, tuttavia, opere insigne ispirate a soggetti liberamente scelti, esposti anche nelle Quadriennali d’Arte a Roma. Scolpisce i ritratti di Nicola Moscardelli, Bruno Ferruccio Scattola, Corrado Alvaro. Nella Quadrien del 1935 vince il primo premio con la scultura Attesa, un casto nudo di donna a grandezza naturale in marmo botticino. Pure nel 1935 realizza il busto in bronzo La Ciociara, un pregevole ed efficace modello di donna ciociara d’altri tempi (copia del busto è conservata nella sede del Comune di Colfelice).

Nel 1940 tiene una mostra personale a Milano. E’ ancora la pittura ad attrarlo maggiormente negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale. Nel 1960 espone alla Quadriennale romana un bassorilievo astratto in ceramica verde. Menomato nella vista, torna a dipingere, fino al giorno della morte improvvisa, alla vigilia di un rinnovato fermento di intenzioni scultoree e pittoriche. Aveva quasi 80 anni. Era il 19 giugno 1963.


Tratto da: http://www.comune.colfelice.fr.it/citta/person/index.htm

 

 

 

 
 

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