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Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio Molise

Nell’entroterra ciociaro, ai confini con l’Abruzzo e il Molise, tra paesaggi suggestivi e borghi medioevali, si inserisce il Parco Nazionale d’Abruzzo con il suo versante laziale.
Il Parco Nazionale, istituito nel 1921, che risulta quindi essere il più antico d’Italia, è di fondamentale importanza per la tutela e la salvaguardia di alcune specie dell’ambiente faunistico italiano, come l’orso marsicano, il camoscio d’Abruzzo e il lupo. La sede centrale del Parco è a Pescasseroli, raggiungibile facilmente da Sora, porta del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
Il Parco Nazionale oltre a coinvolgere il territorio della Valle del Sangro in Abruzzo, include anche buona parte della Val di Comino, in provincia di Frosinone, nel Lazio: è questa la parte di territorio del Parco identificata come “versante laziale”.

Il versante laziale, per la ricchezza delle acque e per il clima particolarmente umido, è uno dei valloni più ricchi di vegetazione forestale. Racchiusa entro il gigantesco anfiteatro delle montagne a sud est della provincia di Frosinone, lo splendido scenario della Val di Comino, è una fonte straordinaria di storia arte e cultura tale da identificarla oggi come la “Via Romantica della Ciociaria” che si snoda lungo la valle svelandoci antichi borghi dominati da potenti castelli, adorni di sontuosi edifici e luoghi ricchi di storia, che si affacciano sul versante laziale del Parco.

Siamo nella valle delle zampogne. I territori ivi compresi conservano le tracce indelebili del lavoro che l’uomo ha compiuto per integrarsi con l’ambiente naturale circostante. Sul lato nord del versante laziale del Parco Nazionale troviamo i territori di Pescosolido, Campoli Appennino, Alvito e San Donato Val di Comino; a sud Settefrati, Picinisco, San Biagio Saracinisco e Vallerotonda. L’incantevole Campoli Appennino testimonia, con la sua architettura, la cultura agraria che gli ha dato vita, tradotta nell’espressione artistica dell’intaglio del legno. Nella sua area faunistica, la più grande d’Europa, troviamo inoltre l’orso Abele e la sua dolce compagna Jill.

Il territorio del comune di Alvito comprende il vallone Lattara e il versante meridionale della Serra del Re fino alla Serra Traversa. Il paese, situato ai piedi di un’antica rocca medievale, ha conservato un bellissimo centro storico ricco di edifici e monumenti di grande valore. San Donato Val di Comino è un pittoresco centro della Valle, che ha ottenuto dal Touring Club Italiano l’ambito riconoscimento di BANDIERA ARANCIONE, il marchio di qualità turistico ambientale.

Terra di passo, battuta nei secoli da eserciti, mercanti, monaci e pellegrini presenta un tessuto urbanistico caratterizzato da scalinate, stradine strette e ripide, che si aprono in piazzette dominate da belle chiese. Breve sosta lungo il percorso per ammirare la Riserva Naturale del Lago di Posta Fibreno. E’ una dell'oasi naturalistiche più interessanti e incontaminate dell'Italia centrale, ricca di flora e di fauna. Poco più giù si incontra il piccolo paese di Settefrati. Così denominato dai monaci benedettini a ricordo dei sette figli di Santa Felicita morti durante le persecuzioni cristiane, preserva all’interno del suo borgo, affascinanti strutture medioevali come la Torre del XII secolo e l’antica chiesa parrocchiale.

Nel suo territorio è possibile visitare posti di particolare intensità suggestiva, come il Santuario di Canneto che, oltre ad essere luogo religioso, fa della sua valle una delle più belle e selvagge di tutto il Parco. Parte integrante del versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo è Picinisco che domina dall'alto l'intera Valle di Comino. Le stazioni sciistiche d’inverno a Prati di Mezzo e le escursioni estive sul monte Meta, fanno del paese una meta privilegiata per i turisti. Protetto dalla catena montuosa delle Mainarde, in un paesaggio suggestivo ricco di boschi di faggio, laghetti e corsi d'acqua, sorge S. Biagio Saracinisco. Legato ai benedettini fino al 1200  passò poi, dopo altre vicende, sotto la giurisdizione del ducato di Alvito, seguendone le sorti.

Le diverse altitudini e le varietà di climi fanno rientrare i comuni ciociari in un circuito ottimale per chi vuole alienarsi dalla caotica società moderna.

Il susseguirsi delle stagioni consente al Parco di cambiare “abito”, permettendo così al visitatore di poter ammirare colori, profumi, paesaggi, ambienti, animali e piante che variano con il trascorrere dei giorni e dei mesi.
E in particolari circostanze, tra i silenzi dei faggi, è possibile ammirare la maestosità  di quella che fin dall’antica Grecia è considerata emblema di forza e spiritualità: l’aquila reale.
Un percorso che può essere anche legato all’enogastronomia e ai prelibati prodotti del territorio, come i tartufi, i fagioli cannellini, i torroncini di pasta di mandorle e l’ottimo vino DOC Cabernet di Atina, per riscoprire la memoria di antichi sapori, nel gusto di piatti unici e genuini cucinati con ingredienti semplici, sani e tipici del luogo, per riconquistare il gusto di mangiare con gusto.

 

 
 

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