Arpino, dalle mitiche origini saturnie, è stata importantissima città fortificata dei Volsci, dei Sanniti e dei Romani. Lo testimoniano le imponenti mura megalitiche, dette anche ciclopiche per la grandezza dei massi con cui sono costruite; in esse si apre una originale porta a sesto acuto, unica del genere in Europa.
Nel 188 a.C. ottenne la piena cittadinanza romana e gli abitanti godettero di tutti i diritti propri dei cittadini romani; la città ampliò il territorio a nord-ovest fino a Casamari e a sud fino ad Arce. Con Caio Mario l'ager Arpinas si arricchì di possedimenti nella Gallia. Per secoli, fin dall'alto medioevo, è stato dominio di numerosi signori prima di far parte definitivamente, dopo lunghe contese con il papato, del Regno di Napoli.
Fino all'unità d'Italia è stata fiorente per l'industria della lana. Tra le chiese ricordiamo quella di San Michele Arcangelo (sec. X), la quale conserva opere del Cavalier d'Arpino, della Scuola del Caravaggio e della Scuola toscana. Nella chiesa di Santa Maria di Civita (sec. Xl) è custodita la statua lignea dell'Assunta (sec. X-XI).