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Al secolo Michele, è nato a Castelliri, da Luigi e Angela Giannitti, il 27 gennaio 1915, pochi giorni dopo il terribile terremoto del 13 gennaio che sconvolse la Marsica, il Sorano e semi-distrusse il suo paese. È stato un grande musicista, compositore e direttore di musica sacra e profana, riscuotendo successo e fama in tutta Italia.
Fin dalla più tenera età dimostrò una spiccata predisposizione per l'arte musicale e, a quattro anni, conosceva compiutamente i primi elementi della musica.
Un suo parente, don Ignazio Benvenuti, gli impartì nozioni di organo e l'intelligentissimo ragazzo-prodigio, alla età di soli otto anni, divenne organista titolare della Chiesa di San Rocco, del paese natio, dando origine anche ad un proverbiale aneddoto: essendo ancora piccolo d'altezza, per arrivare alla tastiera si aiutava con alcuni vecchi e sgualciti volumi,
Contemporaneamente, sotto la guida del Maestro Domenico Conimi, entrò nella Banda di Castelliri suonando il clarinetto.
Nel 1926 entrò nel Collegio dei Padri Carmelitani scalzi a Montecompatri (Roma), dove perfezionò i suoi studi di composizione, violino e violoncello, sotto la guida del Maestro Remo Guerrini: assunse il nome di Rodrigo e fu ordinato sacerdote il 7 luglio del 1939.
Incominciò a comporre all'età di 14 anni, ma la prima opera degna di rilievo, il “Transitus S. Thomae” la scrisse a 20 anni, mentre ancora continuava la sua preparazione musicale.
Nel 1945 i suoi superiori lo fecero iscrivere come alunno nella Pontificia Accademia di Musica Sacra di Roma, dove studiò polifonia e direzione di coro con il Maestro Licinio Refice e pianoforte con il Maestro Cianfriglia. L'anno seguente l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia eseguì la sua opera sacra “Giuseppe l'ebreo” per soli Coro ed Orchestra, sotto la direzione del Maestro Saraceni.
In seguito, richiesto come alunno dalla medesima Accademia di Santa Cecilia, perfezionò i suoi studi musicali sotto la guida del Petrassi per la strumentazione ed estetica, e del Ferdinandi per il contrappunto e fuga.
Terminati brillantemente gli studi, si recò a Lione, in Francia, dove meglio completare ed approfondire le sue cognizioni artistiche, specialmente sui Codici.
È impossibile enumerare tutte le opere di Padre Rodrigo Di Rocco, non essendoci genere musicale nel quale egli non si sia abbondantemente esercitato.
Tralasciando le innumerevoli opere sacre, messe, cantate, inni, pezzi di studio, citiamo qui alcuni tra i suoi più importanti lavori: “Gionata e Davide”, “Giovanni il Battista”, “La Madre di Cristo”, “Il Trionfo di Gesù”, “Mater Vigilans”, “Il Monte del Carmelo”, “Bernardus”, “Magdala”, “La Risurrezione di Cristo”.
Delle opere sinfoniche, ricordiamo: “Concerto in do maggiore”, “Suite in re minore”, “Concerto in la minore per violino e pianoforte”, “Partita in do maggiore”, “Concerto in sol minore”, “Sinfonia in sol maggiore”, “Suonata in do diesis minore”, “Suite in mi bemolle maggiore”, “Concerto in si minore”, “Suonata in sol maggiore”, “Sinfonia in re maggiore”.
Tra i poemi sinfonici: “Villa Farnese”, “Le Grotte di Pastena”, “Alcesti”.
E le rapsodie: “Rapsodia Ciociara”, “Rapsodia religiosa”, “Rapsodia Cistercense”, “Rapsodia Carmelitana”, oltre all'importante opera lirica “Giuda”.
Padre Rodrigo Di Rocco si è spento il 5 dicembre 1968 a Montevirginio (Roma), mentre si accingeva a dirigere un grandioso concerto musicale.
A lui l'Amministrazione comunale di Castelliri, il 4 giugno 1994, ha intitolato la locale Scuola Media, con una grande manifestazione culturale a cui ha partecipato anche la Banda locale. Analoghe manifestazioni sono state ripetute in occasione del ventennale e trentennale della sua morte.
La sua vita e le sue opere sono state nel tempo studiate ed illustrate con maestria dal professore Dante Cerilli di Supino.

Bibliografia:
- F. Nalli, “Un geniale musicista ciociaro: P. Rodrigo Di Rocco”, Frosinone, 1955.

 
 

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