Il complesso monastico sorge nei luoghi in cui era ubicata la villa paterna di Marco Tullio Cicerone, a pochi passi, dove immediatamente, statim, il Fibreno confluisce nel Liri. L’Abbazia di S. Domenico, ultimo e celebre cenobio fondato dal Santo di Foligno, è considerato tra i più antichi monumenti cristiani sorti nel territorio sorano.
Una lastra di marmo semicircolare, di origine greca, poggia sul portale maggiore. Lo stipite destro del portale è costituito in parte da un blocco ornato da bassorilievi con motivi floreali e scene agresti che, probabilmente, fungeva da architrave di un’abitazione. L’interno della chiesa è a tre navate ripartite da una doppia fila di pilastri che racchiudono le colonne della chiesa originaria. La cripta è del tipo “ad oratorio” ed è costituita da tre navate trasverse divisa da 16 colonne di tipo diverso tra loro. La quinta colonna è costituita da un cippo miliare romano (306-312 d.C.) capovolto. Particolare suggestione conferisce alla cripta anche la tradizione che ci racconta della morte di San Domenico proprio accanto ad una di queste colonne (non identificata) dopo essersi fatto adagiare su uno strato di cenere, secondo l’uso benedettino. Nell’altare della cripta, dono di Clemente XI nel 1706, sono conservate le sacre spoglie del santo, morto nel 1031, in età avanzata.